Home - Materiali - Infanzia - Prensione e impugnatura - Evoluzione della prensione
La prensione consapevole, come altri processi complessi, è l'esito di un processo.
Di seguito alcuni passaggi e in fondo la corretta prensione.
N.B.:
le tempistiche sono solo indicative
il focus sulla sola prensione è una forzatura schematica, perchè l'evoluzione del gesto si coordina con l'evoluzione di altri sistemi (es. visivo, tattile, uditivo, propriocettivo, cognitivo in senso lato, ...)
Alla nascita, il bambino è già in grado di chiudere le dita a pugno. Non è un movimento volontario, si tratta di un riflesso (grasping o prensione palmare) che a livello evolutivo si è dimostrato vantaggioso per salvare l'individuo. In altri termini: il bambino appena nato, se sente nella parte interna del palmo uno stimolo, chiude le dita a pugno e tale presa è salda a sufficienza da reggere il peso del bambino stesso. immaginiamo cosa volesse dire per i nostri progenitori al riparo su alberi e alture.
Il riflesso di grasping si estingue fisiologicamente verso i 2 mesi di vita, con variazioni individuali.
Il grasping lascia il posto alla prensione cubito-palmare. In essa, l’oggetto viene afferrato tra il mignolo e il bordo esteriore della mano. Per ora le altre dita non sono interessate dal movimento di afferramento.
Si tratta di una progressiva evoluzione della prensione precedente: anche anulare (prima) e medio (poi) concorrono all'afferramento dell'oggetto.
L'oggetto viene afferrato con medio, indice e pollice. E' la prima volta in cui si manifesta l'uso opponibile del pollice negli afferramenti.
Detta anche radio-palmare, questa prensione prevede che indice e pollice lavorino assieme per afferrare oggetti.
Inizialmente può residuare la rigidità delle dita (che restano estese - tipo il becco di un'oca) e poi l'articolazione delle falangi si coordina meglio e la presa può avvenire anche con le dita flesse.
Non resta che concentrarsi sul coordinamento con le altre articolazioni (polso, gomito e spalla) e sull'altra mano (con relativi polso, gomito e spalla).
Dopo il primo anno, è possibile l'uso di due mani che lavorano contemporaneamente e coordinatamente per esplorare e manipolare gli oggetti. Ora possono essere eseguiti anche passaggi da una mano all’altra.
Dopo il secondo anno, è possibile l'uso consapevole e controllato del movimento delle mani (intese come dita+ articolazioni) per eseguire prassie dotate di significato.
L'esempio più facile è "fare ciao con la mano". Si può fare ciao sia aprendo e chiudendo le dita tenendo il palmo rivolto all'interlocutore, sia muovendo il polso spostando la mano attraverso l'asse e sempre col palmo rivolto all'interlocutore.
Il bambino impara che questi movimenti hanno un significato condiviso, che se farà questi movimenti l'interlocutore ne trarrà una comunicazione.
Altri movimenti si raffinano e il bambino può tenere in mano un tappo e, contemporaneamente, avvitarlo/svitarlo su una bottiglia, chiudendola o aprendola.
La manipolazione continua e l'afferramento si più fare con oggetti sempre più piccoli e dalla forma sempre più irregolare.
Le attività grafiche/pittoriche si fanno strada.
Sia che stiamo usando un legnetto in spiaggia per disegnare sulla sabbia, sia che stiamo usando una matita, il pennello, il pennarello; sia che il nostro lavoro sia sul piano orizzontale (la sabbia o il foglio sul tavolo) sia che sia verticale (disegnare sui vetri, sulla lavagnetta o sul foglio appeso al muro); in tutti i casi, la prensione più adeguata è chiamata dynamic tripod.
Pagine correlate:
pregrafismo (dai 5 anni)
Se ho dimenticato aspetti che ti stanno a cuore, segnalalo tramite il box di contatto!
Se hai spunti o link interessanti, non dimenticare di includerli!
Se vuoi approfondire o ti serve un percorso mirato, contattami ora: è gratis!
Se conosci qualcuno a cui potrebbe interessare questa pagina: condividila ora!