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Non esiste in sè il nome "trauma da lavoro", ma nel parlare comune si sente dire.
In psicologia, il fenomeno è più noto col nome di disturbo da stress post-traumatico (PTSD), sebbene sia bene ricordare che il PTSD NON è solo conseguenza di esposizione ad eventi traumatici in ambito lavorativo.
Il PTSD è una condizione psicologica che può svilupparsi in seguito all'esposizione a eventi traumatici, tra i quali gli eventi traumatici lavorativi (incidenti, violenze, minacce, catastrofi natuali). Il PTSD può avere un impatto significativo sulla vita di chi ne soffre, causando una serie di sintomi fisici e psicologici.
Noi, per brevità e per semplificare, chiameremo PTSD, in questo articolo, l'esito interno alla persona della esposizione ad eventi lavorativi avversi. Voi ricordate che la situazione è un po' più complessa di così.
Rientrano nella categoria degli eventi traumatici lavorativi:
Incidenti sul lavoro: cadute, schiacciamenti, esposizione a sostanze pericolose.
Violenze sul lavoro: aggressioni fisiche o verbali, mobbing, stalking.
Minacce o intimidazioni: minacce di licenziamento, vessazioni, demansionamenti.
Eventi catastrofici: terremoti, inondazioni, incendi sul lavoro.
I sintomi del PTSD lavorativo sono simili a quelli del PTSD classico e possono includere:
Ricordi intrusivi: flashback, incubi o pensieri ricorrenti sull'evento traumatico.
Evitamento: evitamento di luoghi, persone o attività che ricordano l'evento traumatico.
Senso di colpa e vergogna: sentirsi in colpa per non aver potuto evitare l'evento traumatico o per non aver fatto abbastanza per proteggere se stessi o gli altri.
Alterazioni dell'umore: depressione, ansia, irritabilità o rabbia.
Alterazioni del sonno: difficoltà ad addormentarsi o a rimanere addormentati, incubi.
Problemi di concentrazione: difficoltà a concentrarsi o a ricordare le cose.
Ipervigilanza: essere facilmente spaventati o sorpresi, sentirsi sempre in allerta.
La diagnosi del PTSD viene effettuata da uno psicologo o da uno psichiatra sulla base dei sintomi riportati dalla persona e della sua storia di esposizione a eventi traumatici in ambito lavorativo. Siccome, come detto, qui viene riportata una semplificazione, è importantissimo ricordare che solo le figure indicate hanno le competenze per porre una diagnosi adeguata e consapevole.
La prevenzione del PTSD lavorativo è fondamentale per ridurre l'impatto di questa condizione sulla salute dei lavoratori e sulla produttività delle aziende. Alcune misure di prevenzione possono includere:
Formazione dei lavoratori: formazione sui rischi del trauma da lavoro e su come prevenirlo.
Creazione di un ambiente di lavoro sicuro e supportivo: promozione di una cultura di sicurezza e di rispetto reciproco.
Interventi di debriefing psicologico: supporto psicologico ai lavoratori dopo eventi traumatici.
Il trattamento del PTSD lavorativo è simile a quello del PTSD classico e può includere:
Terapia psicologica: la terapia cognitivo-comportamentale (TCC o CBT) è un trattamento efficace per il PTSD lavorativo. La TCC aiuta le persone a modificare i pensieri e i comportamenti negativi che sono associati al trauma: se dovete cercare un/a terapeuta assicuratevi che sia di orientamento cognitivo-comportamentale.
Farmaci: i farmaci antidepressivi e ansiolitici possono essere utilizzati per alleviare i sintomi del PTSD lavorativo. Nessuno psicologo, neanche uno psicoterapeuta può prescrivere farmaci. Solo uno psichiatra ha le competenze per prescrivere con ratio una terapia farmacologica adeguata.
Terapie alternative: alcune persone trovano sollievo dai sintomi del PTSD lavorativo con terapie alternative come la terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) o il mindfulness.
Il trauma da lavoro è una condizione grave che può avere un impatto significativo sulla vita dei lavoratori e sulla produttività delle aziende. Con la prevenzione e il trattamento adeguato, è possibile ridurre l'impatto di questa condizione e migliorare la qualità della vita dei lavoratori.
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